Che aspetto avrebbe la nostra memoria se fosse una stanza? Come sarebbero disposti i nostri ricordi e le nostre emozioni? Un viaggio tra Ulisse, Bridget Jones e Amleto; alla ricerca dei calzini spaiati.
Immagina una stanza e riempila di oggetti, di storie, di racconti, di sentimenti, di emozioni.
Riempila di ricordi.
Immagina che quella stanza sia solo tua e che, come te, ogni persona ne abbia una uguale, tutta per sé. Quello che cambia magari è solo il colore delle pareti o la maniglia della porta o la chiave d’ingresso o la vista fuori dalla finestra.
Immagina il disordine.
Le pareti portano i versi delle canzoni che ti hanno accompagnato per tutta la vita e il pavimento è fatto di tutti i calzini spaiati che si sono accumulati negli anni e che non butti nella speranza di trovare il compagno giusto.
Nell’angolo a sinistra, accanto alla tenda, c’è la pila di libri che hai letto da bambino e sotto la scrivania ci sono tutti quelli che hai dovuti leggere per forza.
Sulla scrivania, invece, c’è un caleidoscopio di ricordi colorati, tutti quelli che ti hanno fatto ridere ed emozionare. Ci sono anche quelli brutti, ma sono nascosti sotto al letto, così non devi vederli sempre.
E poi c’è l’armadio, quello di legno antico che magari ti ricorda un po’ quello di tua nonna, che sembra poter contenere centinaia di vestiti e che, invece, raccoglie tutte le emozioni che hai provato finora. La gioia e l’euforia sono così chiassose e ammassate in modo confuso da non riuscire a distinguerle, mentre la tristezza e la delusione sono sempre così precise e immacolate, che è impossibile dimenticarle.

C’è anche uno scaffale dedicato ai vinili, alle musicassette e ai cd, quelli che raccolgono le conversazioni che proprio non riesci a dimenticare e che ogni tanto hai bisogno di riascoltare per cercare di capire cos’è che è andato storto.
Sul letto ci sono un sacco di peluche: loro sono le persone che ti sono state
vicino finora.
Forse qualcuno non c’è più, ma il peluche è rimasto lì.
E accanto al letto c’è la pila infinita dei libri che hai letto e che ti son davvero piaciuti, insieme ai dvd dei film di cui avresti voluto essere protagonista.
E, infine, ci sono le scarpe. Quelle che metti tutti i giorni e che ti rendono quello che sei.
Immagina se questo posto esistesse davvero.
Sarebbe strano e sublime allo stesso tempo.
Sarebbe il luogo ideale per capire chi sei davvero.
Ovviamente, e per fortuna direi, questo posto non esiste.
È solo nella tua testa.
E il bello è che puoi arredarlo come vuoi e cambiare quello che non ti piace nel momento in cui sei pronto a farlo.
La mia stanza è davvero un casino.
Non so se per te è lo stesso ma, aprendo la porta di questa stanza, mi sembra di aver vissuto già mille vite.
Ho varcato la porta di un armadio e sono sbucata a Narnia avendo come colonna sonora una canzone imbarazzante che non sto neanche qui a raccontarti. Ho vissuto la crisi esistenziale di Amleto come se fosse la mia, e la rabbia di Heathcliff per aver amato e perso così amaramente.
Sono stata con Ulisse in giro per il Mediterraneo e ho percorso la strada verso Holt almeno 4 volte nell’ultimo anno.
E poi ho desiderato così tanto essere la protagonista di una bella commedia che quando ho scoperto di essere più Fleabag che Amélie sono rimasta senza parole.
E tutte le sere metto su le cuffie e riascolto quelle conversazioni che proprio non riesco a togliermi dalla mente, provando a scrivere un finale diverso. La vera verità è che forse non sono così brava come credo, perché altrimenti riuscirei almeno a immaginarlo.
E poi sulla scrivania ci sono le cartoline sparse dei luoghi più belli in cui mi è capitato di passare. Ho ammirato la bellezza dell’alba sul Bosforo e ho vestito i panni da torera nell’arena a Siviglia. Ho fatto le prove del sorriso alla Gioconda con lei accanto. Ho provato a camminare come Bridget Jones tra le strade di Londra, ho finto di andare in bici tra i canali di Amsterdam e mi sono persa in un labirinto sotterraneo pieno di nebbia a Budapest.
Magari un giorno ti racconterò questi luoghi sublimi.
Però, alla fine di ogni viaggio, dopo ogni avventura, nessun posto sembra lontano se riesci a trovare il posto giusto a ciascun tassello del puzzle.
In fondo basta poco: hai solo bisogno di una stanza tutta per te.

***ATTENZIONE***
Potresti aver accesso alle stanze segrete di altre persone tramite una chiave speciale da sbloccare affrontando i super boss alla fine di alcuni livelli di questo gioco, che si chiama “Real Life”.
Ricorda: se non vuoi lasciare tracce indelebili, lascia tutto come l’hai trovato o abbi cura di rimettere in disordine nel modo corretto tutti i pezzi.
Se invece desideri lasciare un souvenir, allora fa che sia spettacolare.
Per chi non ha paura di essere ridicolo | Il Sublimista
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