Da un Viaggio Fotografico altamente sperimentale e creativo, nascono immagini ibride e contaminate da vari linguaggi artistici, che raccontano la magia di una piccola città della pianura padana, carica di storia e ferma nel tempo; oggi gioiello dell’architettura.
Autore: Fotografi di Immagini in Movimento.
© Progetto e foto di Anita Pina
Tresigallo: la Città Metafisica tra sogni e realtà
Se capita di perdersi nella fitta nebbia della bassa pianura padana, ci si può orientare cercando la scritta “SOGNI” sopra ad un edificio color pastello, tra la realtà della vita di ogni giorno che ancora le vive intorno, e il sogno utopista di un gruppo di giovani a inizio secolo scorso.
Metafisica: dal greco μετὰ τὰ ϕυσικά – “andare oltre”.
© Progetto e foto di Sabina Federigi
Le Immagini in Movimento di un Viaggio Fotografico interpretano Tresigallo, la Città Metafisica
Un Viaggio Fotografico, altamente sperimentale e creativo, curato da Immagini in Movimento, ha seguito le orme della fotografia contemporanea, guidando i fotografi nella realizzazione di immagini ibride e contaminate da altri generi artistici. In questa modalità di lavoro i partecipanti hanno dato vita a narrazioni visive uniche e molto personali.
© Progetto e foto di Zita De Lazzari
Tresigallo: i sogni della Città Metafisica sulla Romea
Tresigallo è una Città d’Arte sulla Romea, la statale che collega Ferrara alle Valli di Comacchio e ai Lidi Ferraresi, e che ha indicato la via a giovani sognatori verso magiche estati adolescenti.
Quasi come un presagio, la scritta “SOGNI”, una volta era “BAGNI”.
Affacciata sulle sponde del Po di Volano, Tresigallo è stata progettata negli Anni 30 da Edmondo Rossoni, figlio di un operaio, divenuto giornalista e poi “Ministero dell’agricoltura e delle foreste del Regno d’Italia”.
Nato nella stessa Tresigallo, Rossoni segue il sogno politico di rendere un paese di qualche centinaia di abitanti, una città che ponga al centro il benessere e la qualità di vita dei propri abitanti; e lo fa insieme ad un altro tresigallese, l’Ing. Carlo Federigi.
Tutti gli artisti e professionisti coinvolti nel progetto., erano giovani talentuosi e sognatori.
“Amelia e Raoul erano due giovani ragazzi nati a Tresigallo negli anni 20 del 1900. Non erano compagni di scuola, lei era bella e dolce, lui uno dei suoi numerosi corteggiatori, sicuramente il meno audace e il meno appariscente. I familiari di lei gestivano il negozio di generi alimentari e il forno del paese, lei era intelligente, brillante, ma non aveva studiato. Lui veniva da una famiglia di giovani imprenditori, era molto sportivo e aveva studiato da geometra. Nonostante il livello di cultura fosse profondamente diverso, lei si innamorò della sua discrezione e timidezza. Si fidanzarono e condussero una vita da fidanzati semplice, tra domenica in casa con la famiglia di lei, il campo sportivo e qualche rappresentazione a teatro. Lei ci mise la brillantezza, la concretezza, lui la volontà e la dedizione e questa fu la chiave per realizzare i loro sogni che si concretizzò nel matrimonio e nella nascita delle due loro splendide figlie.“
© Progetto e foto di Lucilla Vaglio Loro
Tresigallo: lo stile razionalista della Città Metafisica
Torri dalle linee pulite, volumi dalle simmetrie rigorose, sbarre perfettamente verticali, accompagnano verso il campo sportivo, la casa della cultura, il bar Roma, il porticato di piazza italia e le sale da ballo, seguendo uno stile razionalista.
© Progetto e foto di Eliana Lombardi
“Tresigallo è stata costruita sui principi dell’architettura razionalista, rendendo le linee degli edifici semplici, essenziali, razionali con la concezione di eliminare ogni componente emotiva ed estetizzante.
Nel mio progetto ho deciso di destrutturare questa estrema razionalità, utilizzando però sempre dei principi razionali (figure geometriche, simmetrie e ripetizioni) per mostrare come la razionalità possa essere utilizzata in modi differenti e possa comunque avere una componente emotiva.“
© Progetto e foto di Francesca Cornolti
Tresigallo: le ispirazioni della Città Metafisica di Giorgio De Chirico
Tresigallo ricorda tanto i dipinti visionari di Giorgio De Chirico, che credeva che il compito dell’arte non fosse quello di ricreare la realtà, ma di andare oltre.
“Tresigallo è ormai assurta nell’immaginario collettivo a modello di città metafisica, metafisica che nella pittura e nella scultura dei primi anni del novecento fu elaborata dal pittore Giorgio de Chirico e dal fratello minore Alberto, meglio conosciuto come Savinio.
I nuovi scenari, prevalentemente piazze deserte, sono animati da particolari soggetti che impediscono di definirli semplici “paesaggi” o “nature morte”, nonostante in essi – almeno in apparenza – non ci sia nulla di fisicamente “vivo”. Questi soggetti sono infatti dapprima statue mentre successivamente appaiono i primi manichini.
Forse, per il maestro, i manichini sono anche gli emblemi di stati d’animo melanconici, di una solitudine eroica ed epica; forse simboleggiano un’umanità che rischia di disumanizzarsi. Lo lasciò intuire l’artista medesimo, quando scrisse, nel 1942: «…Il manichino è un oggetto che possiede a un dipresso l’aspetto dell’uomo, ma senza il lato movimento e vita; il manichino è profondamente non vivo e questa sua mancanza di vita ci respinge e ce lo rende odioso. Il suo aspetto umano e nello stesso tempo mostruoso, ci fa paura e ci irrita…».
E’ per controbattere a questa sua tesi che ho concepito il presente lavoro, umanizzando i manichini per renderli simpatici, partendo dalla lettura infantile del Pinocchio di Collodi per arrivare ai futuri automi dotati di Intelligenza Artificiale, passando per gli androidi di Blade Runner, capolavoro cinematografico di Ridley Scott ispirato all’altrettanto capolavoro letterario di Philip K. Dick “Do androids dream of electric sheep?”.
Ed allora eccoli qui i nostri beniamini che visitano la città avvalendosi di una mappa, sbirciano i lavori in corso come umanissimi “umarell”, si meravigliano delle maestose strutture disseminate nel borgo razionalista e si riposano a fianco di un’iconica insegna, magari declamando la celebre frase “Io ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi…”
© Progetto e foto di Diego Bernardini
Tresigallo: la Città Metafisica oggi
Oggi Tresigallo ha mantenuto questa discreta, silenziosa, immobile magia, raccontata dai creativi di questa generazione.
La scritta “BAGNI” è stato cambiato in “SOGNI” nel 2010, accompagnando un intervento di ristrutturazione per rendere l’edificio una casa per progetti innovativi e startup, con lo scopo di trasformare i sogni in realtà.
“Ho subito pensato a De Chirico, ai suoi quadri famosi, ma quando ho iniziato a leggere del suo fondatore Edmondo Rossoni, del suo sogno e della tenacia con cui ha voluto trasformare le poche case di quel posto per dare vita alla città ideale, alla città corporativa che permettesse a tutti di vivere una nuova realtà in una città modello, ho provato ammirazione per quest’uomo dal carattere forte che aveva dato fastidio persino al Duce.
Scorrendo le foto prima del viaggio ho sentito la necessità di rendere tangibile lo spirito di Rossoni, di dare visibilità al suo sogno facendo volare un leggero foulard dinnanzi ad ogni edificio rappresentativo di Tresigallo.
Leggero, impalpabile ma visibile come il ricordo di quest’uomo che tanto si è speso per il suo territorio a dispetto di tutto e tutti. Il sogno che in parte si concretezza, ma che non riesce ad essere completato si materializza sugli edifici per poi volare via al primo afflato di vento.
Facciamo si che i nostri sogni diventino realtà anche solo per dire ce l’ho fatta!“
© Progetto e Foto di Cristina Antonelli