Nell’800, quando la maggior parte delle giovani donne trascurava corpo e spirito dopo la maternità, Elisabetta di Baviera visse rifiutando le regole sociali, scrivendo poesie e perseguendo il culto della bellezza e della forma fisica: un atto rivoluzionario per quel tempo, specchio della sua ricerca di indipendenza e libertà.
Quando penso al sublime il mio pensiero corre inevitabilmente verso Sissi, l’ultima Imperatrice d’Austria-Ungheria, donna di una bellezza che potrei definire senza tempo, rievocata negli anni ’50 da una stupenda Romy Schneider. Ma com’era davvero la sua vita?
Principessa Sissi, nata Elisabetta di Baviera: gli anni della giovinezza
A differenza della favola romantica sceneggiata da Marishka, la vita di Elisabetta di Baviera era ben lontana dall’essere tale. Sissi, o meglio Lisi, come veniva chiamata in famiglia, era una donna profondamente malinconica e spesso, nelle sue poesie, si identifica con un gabbiano o una rondine alla ricerca della libertà.
“Quella libertà che volevano rubarmi | quella libertà l’ho trovata nell’acqua | il mio cuore ha preferito fermarsi | piuttosto che uscirne in una cella.“
Elisabetta di Baviera
Ma facciamo un passo indietro.
È la vigilia di Natale del 1837. La piccola Lisi nasce a Monaco di Baviera, quarta di dieci figli del Duca Massimiliano e della moglie Ludovica. Per molti, avendo in mente il film di Romy Schneider, Elisabetta era una Principessa. In realtà non è cosi: il suo appellativo era “Sua Altezza Reale la Duchessa Elisabetta Amalia Eugenia in Baviera” (dal 1845).
La sua vita si intreccia a quella del cugino Francesco Giuseppe nel 1853, in occasione del compleanno del giovane imperatore. Non era lei quella destinata a diventare imperatrice: la zia Sofia e Ludovica avevano pensato ad Elena, sua sorella maggiore.
Ma il destino e l’amore cambiarono le carte in tavola.
Il fidanzamento della Principessa Sissi a Ischl: Elisabetta di Baviera e Francesco Giuseppe
Sul sentimento che Elisabetta provasse realmente per il futuro marito non possiamo essere certi.
Sicuramente, dai documenti, trapela una passione da parte del giovane Francesco Giuseppe per Sissi. Per lui fu amore a prima vista senza alcun dubbio.
Lei, invece, era molto intimorita, taciturna e piangeva spesso. Non si era neanche accorta dell’impressione che aveva suscitato, come si legge in una lettera di Sofia alla sorella Maria:
“La cara piccina non aveva la minima idea dell’impressione da lei destata in Franz. Fino all’istante in cui la madre le parlò apertamente, Sissi era solo intimidita e intimorita dalla gente che le stava intorno”.
Il 19 agosto i due si fidanzarono e le nozze furono stabilite il 24 aprile del 1854, presso la Chiesa degli Agostiniani a Vienna.
Elisabetta di Baviera: la vita di corte della Principessa Sissi
Per Elisabetta ritrovarsi alla corte di Vienna significava essere prigioniera in una gabbia dorata.
Nei primi anni di matrimonio, nonostante la nascita di tre figli, Elisabetta non riuscì mai ad imporre le sue scelte. La suocera, “la terribile zia Sofia”, comandava la corte così tanto che fu definita “l’unico uomo a corte”.
Tra nuora e zia ci furono conflitti insanabili e la situazione sfuggì di mano quando nacque la prima figlia della coppia imperiale, chiamata Sofia, in onore dalla nonna.
“Il povero popolo suda | e con fatica lavora i campi. | Invano… Come al solito gli porteranno via | subito i soldi, | poiché sono cari, i cannoni! | E ce ne vorranno tanti e poi tanti | soprattutto di questi tempi | con tali poste in gioco… | se i re non esistessero, chissà, | nemmeno le guerre esisterebbero più | e la si farebbe finita con l’avidità assetata | a seconda delle battaglie, e della vittoria.“
Elisabetta di Baviera
Il primo successo Elisabetta lo ottenne quando riuscì a convincere il marito a portare con sé i figli durante i viaggi di rappresentanza. Lì capì di poter esercitare in pieno il ruolo di moglie e di madre.
Durante un viaggio in Ungheria, una provincia ribelle, la piccola Sofia, che aveva due anni, si ammalò gravemente e morì. Sissi era distrutta. Addossandosi tutta la colpa, si rinchiuse in sé stessa e lasciò l’accudimento dei figli rimasti alla cura della nonna Sofia.
“Ma l’amore vuole libertà | poter andare, poter venire | un castello sarebbe un’alleanza | quando l’amore è soprattutto erranza.“
Elisabetta di Baviera
La Principessa Sissi e il culto della bellezza Elisabetta di Baviera
Se la libertà le sfugge, la bellezza la incatena.
Elisabetta era schiava del suo aspetto e sottoponeva il suo corpo ad esercizi estenuanti e diete forzate.
Nutriva una vera e propria adorazione per il suo aspetto fisico, in particolare per i capelli che, quando scioglieva, raggiungevano le caviglie. Il lavaggio dei capelli avveniva ogni tre settimane con una mistura d’uovo e cognac. L’intreccio e le pettinature in generale erano affidate a Fanny Angerer: è sua l’idea della famosa corona di trecce.
Per mantenere il suo vitino da vespa praticava sport quali la scherma, la ginnastica e l’equitazione. Amava tantissimo la caccia alla volpe e partecipava a diverse battute con i più abili cacciatori dell’epoca.
Anche le passeggiate nel bosco o in montagna la entusiasmavano; non si poteva certo dire lo stesso per le sue dame di corte, costrette a lunghe marce per tenere il passo.
Elisabetta di Baviera: femminista prima del femminismo
Elisabetta non voleva invecchiare e, a modo suo, c’è riuscita. Oggi non abbiamo fotografie della sua vita più adulta; tutti i ritratti, le statue e le fotografie la ritraggono nei suoi anni più splendenti.
Ad un certo punto della sua vita, all’incirca dai 30 anni in poi, Elisabetta iniziò a rifiutarsi di farsi fotografare. Usciva sempre con un parasole o un ventaglio per nascondersi dai fotografi; fece velare tutti gli specchi.
“Io, povera lepre stremata, | ho bisogno di riposo, smettetela! | fino a che non suoni il corno | resterò qui, senza muovermi | distenderò le mie quattro zampe | la lingua di fuori, ansimante | erano bestie troppo grosse | sotto il pelo la pulce mi prude… | ma ora sotto la siepe | nascosta nel cuore delle foglie | forse arriverò finalmente | a trovare la pace e l’oblio…“
Elisabetta di Baviera
Quello che rimane di lei è l’immagine di una donna controcorrente, moderna per i canoni della sua epoca, che metteva davanti a tutto il profondo desiderio di libertà.
A tal proposito cito di nuovo Brigitte Hamman:
[Sissi] si rifiutò di comportarsi secondo le regole imposte dalla sua posizione sociale, perseguendo e raggiungendo con notevole consapevolezza l’obiettivo che solo il movimento femminista del XX secolo è riuscito a formulare con la parola d’ordine “autorealizzazione”.
Per capire ancora meglio, riprendo un brano tratto dagli scritti di sua nuora Stefania (moglie del figlio Rodolfo) :
“L’imperatrice Elisabetta aborriva l’etichetta e fuggiva volentieri nella solitudine, lontano dalle usanze della corte imperiale. […] Odiava il martirio di quella schiavitù, come essa usava definire i doveri della sua posizione. […] Ella riteneva che ognuno avesse diritto alla propria libertà”.
“Non voglio amore | non voglio vino | il primo mi fa soffrire | il secondo vomitare. Vorrei essere lasciata in pace, | un po’ tranquilla insomma | perché in verità sono | soltanto un essere umano simile a voi. Ciò che amo di più | Nell’animale, è il silenzio | Poiché non parla, non mente | Solo chi parla mente.“
Elisabetta di Baviera
NOTE BIBLIOGRAFICHE:
- Brigitte Hamann, Sissi, Bergamo, TEA, 2008,
- Elisabetta d’Austria, Diario poetico (edizione italiana a cura di Brigitte Hamann), Trieste, Edizioni Mgs Press, 1984.
- https://www.focus.it/cultura/storia/Sissi-vita-difficile-imperatrice-Elisabetta-Austria
Ady
WOWWWWWWWWWWWWWWWWWWWW… Fantastico davvero. Consiglio che parere mio potrebbe interessare… Aggiungerei più dettagli, e toglierei un po’ di immagini. Del resto WOWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWW