Lilly, bionda, ariana, moglie di un soldato, si innamora di Felice, poetessa controcorrente, ebrea e parte della resistenza. Felice viene uccisa a 22 anni, Lilly vive fino a 93, ma entrambe sono state condannate: dalla follia nazista e dal peso della memoria. Noi vogliamo ricordare le loro vite, celebrandone forza e autenticità.
“Che si abbia il massimo della documentazione
possibile – che siano registrazioni filmate,
fotografie, testimonianze – perché arriverà un
giorno in cui qualche bastardo si alzerà e dirà che
tutto questo non è mia accaduto”
Generale Dwight D. Eisenhower, comandante in Capo delle forze alleate nella II guerra mondiale, alla liberazione dei lager.
Sono passati 78 anni da quel caldo pomeriggio di luglio. Di ritorno da un’escursione al lago, Lilly e Felice ridono, innamorate. In sella alle loro bici sfrecciano sulle strade impolverate mentre il sole accarezza loro i capelli e l’aria calda del pomeriggio si trasforma in una brezza piacevole man mano che viene sera.
Non manca molto ad arrivare a casa ma una delle due non ci arriverà mai.
Lilly e Felice fanno in tempo a scambiarsi un’occhiata poi il loro mondo precipita.
Davanti a loro c’è un’auto della Gestapo. Tornare indietro è impossibile, sfuggire ai nazisti non si può.
Portano via Felice, ebrea, omossessuale dichiarata, poetessa controcorrente.
Lilly non la rivedrà più.
Felice Schragenheim e Lilly Wust: un amore in tempi bui
Felice e Lilly non potevano essere più diverse di così.
Felice Schragenheim era una giovane ragazza ebrea, nata il 9 marzo 1922 all’ospedale ebraico di Berlino. Entrambi i genitori svolgevano la professione di dentisti e la loro casa era un salotto in cui si incontravano medici, avvocati e artisti.
Pur non essendo ebrei praticanti, davano molta importanza alle tradizioni.
Nel 1930, in seguito ad un incidente d’auto, Felice rimase orfana di madre. Il dolore provato si andò a sommare a ciò che stava succedendo a livello politico nella Germania di Hitler: dal 1933 iniziarono le prime epurazioni, nel 1935 morì anche il padre di Felice e due anni dopo, in seguito alla Kristallnacht, la ragazza venne espulsa dalla scuola che frequentava.
Chi poteva, fuggiva. Non Felice. Lei rimase a Berlino, cambiando spesso nome e domicilio. La sua vita era lì e di questo ne era profondamente convinta. La sua conferma arrivò nell’ottobre 1942 dopo l’incontro con Lilly.
Lilly Wust era bionda, ariana, casalinga, madre di quattro splendidi bambini e moglie di un agente di banca convertito alla causa nazista. Nella sua lussuosa casa, dava lavoro a Inge Wolf, amica di Felice.
Un giorno Lilly disse a Inge di poter distinguere un ebreo dall’odore. Questo aneddoto fu riportato a Felice che volle fare una prova.
Amante dell’avventura, organizzò l’incontro a tre in una rinomata caffetteria, il Café Berlin nei pressi del Banhof Zoo. Al momento dei saluti, Felice diede una mela a Lilly.
E così, mentre il mondo precipitava nella follia, una luce d’amore si era appena accesa.
Felice Schragenheim e Lilly Wust: sopravvivere alla follia
Lilly non ci mise molto a scoprire che la donna di cui si era perdutamente innamorata era ebrea e faceva parte della resistenza tedesca. Lei, che disprezzava gli ebrei, moglie di un soldato di prima linea, madre di figli ariani, andava a letto con un’ebrea.
Nel 1942 iniziò le pratiche di divorzio dal marito e iniziò la sua nuova vita con Felice.
Le due andarono a convivere nella casa che Lilly divideva, fino a poco tempo prima, con il marito. In pubblico cercavano di non destare sospetti, di comportarsi come due buone amiche. Solo gli amici più intimi conoscevano la verità.
Nel marzo del 1943 le due si “impegnano”, firmando dichiarazioni scritte del loro amore, suggellate da un contratto matrimoniale tre mesi dopo.
La loro felicità venne interrotta un pomeriggio del luglio 1944.
Felice venne prelevata dalla polizia e condotta al campo di transito di Berlino in Schulstrasse. Il 4 settembre venne deportata nel campo di concentramento di Theresienstadt in Cecoslovacchia. Da qui, proseguì verso Auschwitz. Ciò che le successe non è ben chiaro: alcuni storici dicono che sia morta durante una marcia della morte verso Gross-Rosen.
Nel 1948 il tribunale di Berlino emise una sentenza in cui fissava la morte di Felice il 31 dicembre 1944.
Felice morì, ad appena 22 anni, portando con sé il ricordo dell’amore di Lilly.
“Sento ancora il suo respiro”, Lilly Wust per Felice Schragenheim
È il 2001. Lilly Wurst è nella sua casa e alla donna che la sta intervistando dice:
“Era l’amore più tenero che tu possa immaginare. Ho avuto molta esperienza con gli uomini, ma con Felice ho raggiunto una comprensione del sesso molto migliore di prima. C’è stata un’attrazione immediata e stavamo flirtando in modo oltraggioso. Ho iniziato a sentirmi viva come mai prima d’ora. Era la mia altra metà, letteralmente il mio riflesso, la mia immagine speculare, e per la prima volta ho trovato l’amore esteticamente bello e tenero. Due volte da quando è partita, ho sentito il suo respiro e una calda presenza accanto a me. Sogno che ci rivedremo – vivo nella speranza.”
Lilly ci ha lasciato a 93 anni. La sua tomba è diventata anche un memoriale per l’amata, e mai dimenticata, Felice.
PER APPROFONDIRE:
Erica Fisher, La breve vita dell’ebrea Felice Schragenheim, Beit
Nadia Crucitti, Promettimi di essere libera, Libromania
Fonti
https://it.frwiki.wiki/wiki/Lilly_Wust
https://www.mosaico-cem.it/cultura-e-societa/felice-schragenheim/