“Fallito di professione, scrivo e disegno male” è la biografia del profilo instagram da 53.000 followers di un artista che lavora con poesie e illustrazioni. Il sublime per lui è raro e risiede in posti inusuali: arte disordinata, scrittura diretta e grezza, e in ogni tipo di libera espressione.
Alessandro Capodici, in arte Insodiosfatto, è un 23enne siciliano che sogna di lavorare con le sue poesie. Scrivere per lui è l’unico modo per sentirsi compreso e per comunicare ciò che ha dentro.
La musica rap lo ha fatto sentire capito e libero, ha cercato quindi di ricreare lo stesso rapporto unico e irripetibile con i suoi lettori. L’ispirazione deriva dalla vita quotidiana, ciò ce gli succede e ciò che vede intorno a lui.
Il sublime per lui è raro e risiede in posti inusuali: arte disordinata, scrittura diretta e grezza, ma sopratutto in ogni tipo di libera espressione.
Al contrario, pensa che nulla possa essere definito insignificante, non esiste un qualcosa privo di significato.
Insodiosfatto esplora, per il progetto Relations – in esclusiva per il Sublimista, il profondo rapporto tra le persone e i propri oggetti tramite poesie e disegni.
NOTA DI REDAZIONE:
L’articolo su Insodiosfatto è parte del progetto “RELATIONS“, di Valentina De Lisi, in esclusiva per il Sublimista.
RELATIONS è un progetto letterario, fotografico, artistico, sociale, sperimentale, dedito a ricercare il sublime, ma anche il suo contrario, ovvero l’insignificante all’interno delle relazioni tra gli esseri umani.
È una realtà nata per ricercare il sublime all’interno delle relazioni che gli esseri umani stabiliscono con gli ambienti, con gli oggetti del mondo circostante e con la propria memoria. Coinvolge nomi emergenti e non del panorama fotografico, artistico e della moda per riflettere su rapporti appartenenti alla vita quotidiana ma con significati profondi e spesso nascosti.
Racconta i lati più intimi delle persone, analizza le loro opere, condivide i loro luoghi e le loro emozioni, i racconti e i modi di vivere.
Ricerca il sublime applicato alla moda, il sublime che si cela nella memoria dell’abito, nella memoria di un profumo, in un ricordo, in un’opera d’arte e anche il suo esatto contrario.