Nella storia del grande schermo ha aperto la strada a personaggi che esprimono liberamente la propria sessualità: la Flapper che ispirò Guido Crepax nella creazione della sua “Valentina”, ha rivoluzionato il concetto di erotismo attraverso la sua filmografia.
«Le altre sono “le donne”, lei, è Louise»
Adonis A. Kyrou
Attrice e ballerina cinematografica statunitense è l’incarnazione di immagini diverse e per certi versi contraddittorie: da donna indipendente e autonoma, a seduttrice suo malgrado.
Louise Brooks rappresenta un caso, unico nella storia del cinema, di diva ‘postuma’; ignorata dal pubblico e dalla maggior parte dei critici del suo tempo, considerata scandalosa e ribelle, è divenuta celebre molti anni dopo la fine della sua carriera, grazie al suo carisma sullo schermo e agli omaggi che numerosi artisti le hanno dedicato nel corso dei decenni.
Sguardo profondo e seducente, femminilità androgina, risata contagiosa, taglio di capelli rivoluzionario (il celebre bob), Louise Brooks è l’icona Flapper dalla bellezza e dal candore straordinariamente erotici.
Louise è lo specchio magico nel quale si riflettono miriadi di personalità, una diversa dall’altra, tutte uguali nella loro diversità, nessuna mai del tutto distinguibile dall’altra.
Louise Brooks e il cinema muto: i film celebri
“Now We’re in the Air”, 1927
Nella pellicola “Now We’re in the Air” (Aviatori per forza), ambientata durante la prima guerra mondiale, Louise Brooks interpreta entrambe le gemelle protagoniste: Griselle e Grisette Chelaine.
Grisette, che vive in Francia, passerà alla storia grazie agli scatti del fotografo americano Eugene Robert Richee, che la immortalano in un tutù nero che fisserà per sempre nella memoria collettiva quell’immagine civettuola, erotica e allo stesso tempo tenera di Louise Brooks.
La trama narra la storia di Wally e Ray, dipendenti dell’eccentrico conte scozzese Lord Abercrombie, i quali, ritrovatisi sul fronte francese durante la Grande Guerra, vengono arruolati come aviatori; catturati dai tedeschi, rischiano la fucilazione.
La loro fortuna è incontrare le gemelle G. & G. e innamorarsi di loro.
Incapaci di distinguerle, si troveranno implicati in una serie di malintesi e divertenti gags, amplificate dalla formula Buddy Movie (commedia degli equivoci), molto in voga negli anni ‘20.
Per anni la pellicola è stata considerata perduta. Fortunatamente, nel 2016, vennero ritrovati 22 minuti del divertente film muto, proprio quelli che riproducono la scena in cui Louise Brooks interpreta il ruolo della gemella francese vestita con quel famoso tutù nero, consegnato così per sempre alla storia.
“Lulù, il vaso di Pandora”, 1929.
Il ruolo soffiato a Marlene Dietrich.
“Pandora’s Box” è un film tedesco che narra la storia di una giovane fioraia ambulante, seducente e disinibita, dalla sfrenata sessualità ambigua e dall’irresistibile malizia, che inesorabilmente porta alla rovina gli uomini (e le donne) che cadono vittima del suo fascino.
Chi meglio di Louise Brooks poteva interpretare una personalità irrequieta, sempre in bilico tra una femminilità conturbante e un potere ammaliante, tra l’egocentrismo maschile e quello femminile?
La storia è ambientata alla fine dell’800 e si snoda fra ambiguità sessuale morbosa, repressa e incontenibile, tradimenti, amori proibiti, fughe rocambolesche, bische clandestine, equivoci e passioni al limite della rovina, per poi approdare ad un finale inaspettato.
Lulù é l’archetipo novecentesco della femme-fatale, a tratti esibita con quell’innocente spudoratezza capace di conferirle un simbolico candore anche nei contesti più scabrosi.
«Lulù/Brooks divenne l’indimenticabile protagonista di una danza, letteraria e metafisica insieme,
tra l’amore e la morte, incarnazione libertaria e anarchica dell’amour fou e della rivolta senza compromessi contro la società, femminista ante litteram e nello stesso tempo eroina di un melodramma incandescente, vittima degli uomini e di una morale in putrefazione»
Jacques Courcelles
“Lulù, il vaso di Pandora”. Streaming del film completo:
“The Canary murder case”, 1929
Tratto dal romanzo “La canarina assassinata”, scritto da S.S. Van Dine e diretto da Malcom St. Clair.
La pellicola nacque come film muto e venne successivamente sonorizzato sotto la direzione di Frank Tuttle.
Louise Brooks, vera ex-Ziegfeld delle celebri rappresentazioni teatrali delle Folies Bergère della Belle Époque ed ex-scandals girl, lo interpretò magistralmente, calandosi nella parte dell’affascinante star di Broadway assassinata in un lussuoso appartamento newyorkese.
Il film si apre con l’elegante dondolio sospeso nel vuoto della ballerina di nightclub Margaret O’Dell, che si esibisce a Broadway vestita di sole piume, abbinate a due grandi ali.
I soggetti maschili messi in scena sono rappresentati da uomini con atteggiamenti furtivi, velatamente vogliosi, quasi a rappresentare lupi in cerca di cibo, che si aggirano nei pressi del lussuoso appartamento della star, apparentemente vigilato da un pigramente sonnecchiante portinaio balbuziente, che non si accorgerà, se non a fatto compiuto, dell’assassinio imminente.
Louise fece le riprese senza sonoro e commise un errore fatale, che mise in luce il suo carattere difficile che la estromise, per anni, dal patinato mondo hollywoodiano.
L’attrice si rifiutò di tornare dall’Europa, dove si trovava per girare un film con George Wilhelm Pabst, per registrare il doppiaggio; per dare voce alla protagonista venne quindi scelta l’attrice statunitense Margaret Livingston.
“The Canary Murder Case”. Streaming del film completo:
Louise Brooks e la fine della carriera
Un ulteriore fatale errore decretò il termine della carriera di Louise Brooks al suo rientro dall’Europa: il rifiuto della parte da protagonista in quello che sarebbe stato un colossal: “Nemico Pubblico”.
Il motivo sembra essere stato un viaggio a New York per far visita a George Preston Marshall, suo amante dell’epoca.
Louise Brooks: ispirazione per artisti e omaggi celebri
Nel 1991 il gruppo musicale inglese OMD ha dedicato a Louise Brooks, e al suo celebre film, la canzone intitolata Pandora’s Box. Nel videoclip del brano sono mostrati alcuni spezzoni del film.
«Il vaso di Pandora» ha ispirato altre due «Lulù»: l’opera lirica di Alban Berg, composta tra il 1928 e il 1935 e il concept album firmato da Lou Reed insieme ai Metallica nel 2011.
Lo charme e l’ironia di Louise Brooks hanno ispirato la penna del fumettista Guido Crepax per dare vita all’irresistibile Valentina.