Una notte senza stelle. E una piena di stelle cadenti.
Un’alba senza sole e un crepuscolo senza luna.
Un cielo incredibilmente terso. E uno irrimediabilmente uggioso.
Giorno.
Notte.
Cielo.
Terra.
Una terra ricoperta di verde. E una distesa di sabbia.
Una terra tutta tua e una che non ti appartiene.
Una terra che odora di casa.
Casa.
Una casa che profuma di dolce. E una che odora di pollo fritto.
Una casa piena di risate e di lacrime.
Una casa con una melodia di giorno. E il rumore dei vetri in frantumi di notte.
Giorno.
Notte.
Armonia.
Dissonanza.
Una voce che non vorresti smettere di ascoltare. E una che devi ascoltare per forza.
Una voce che sussurra dolci parole all’orecchio e una che urla in faccia.
Una voce che ti dà il buongiorno al sorgere del sole. E una che ti dà l’addio nella notte più buia.
Amore.
Un amore fatto di parole. E uno di silenzi.
Un amore fatto di baci lenti e mani intrecciate e uno di morsi sulle labbra e graffi sulla schiena.
Un amore che dura un paio di ore. E uno che dura anche tutta la vita.
Una scelta.
Una scelta giusta e una sbagliata.
Una scelta fatta e una ancora da fare.
Una scelta che farai anche se non vuoi fare.
Una scelta che ti cambia e non puoi ancora immaginare quanto.
Una scelta che fai per raggiungere qualcosa.
Cosa?
Un amore.
Una nota stonata.
Un’armonia.
Una casa.
Una terra.
Un cielo.
Il tuo giorno. E la tua notte.
Ed è tutto così perfettamente in contrasto da essere quasi sublime.
Perché non è detto che una parte possa escludere l’altra.
Perché potresti essere la stella più luminosa nelle notti estive.
O il vento più caldo nella giornata più fredda.
O il fiore più colorato nel prato più verde.
O la nota più lunga nell’Allegro.
O il La sbagliato nella scala di mi bemolle.
O gli occhi più dolci in una stanza piena di gente.
Così talmente in contrasto con quello che stai cercando da essere davvero sublime.
