Solo gli amanti sopravvivono. I vampiri romantici di Jim Jarmusch

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Solo gli amanti sopravvivono. I vampiri romantici di Jim Jarmusch

Capolavoro di estetica e sonorità. La storia di Adam ed Eve come emblema dell’amore puro e primordiale che rende eterni. Vampiri che considerano zombie gli umani, mostrano cosa ci salva: ricercare il Sublime.

Etimologia della parola “amore”. Cosa significa?

Amante. Participio presente del verbo amare, usato anche come sostantivo o aggettivo.
L’etimologia del verbo amare però, ha una storia un po’ lunga. 
Deriva, ovviamente, dal latino. Amàre. Il verbo però, in questa forma ha perso la prima lettera: la c, camàre. Quella “c” ha un’origine antica, deriva a sua volta da una lingua indoeuropea, il sanscrito per la precisione. 
Ka. Il ka di kamasutra per capirci. Ka che significa desiderio, passione, attrazione. Ma non è da intendersi solo come qualcosa di fisico, di sessuale, ma come una passione viscerale, come un desiderio totale di tutto quello che si possa desiderare nella vita.
Che potere potente, quello delle parole.
Amante, in particolare, è un participio presente, una forma verbale dal significato sempre attivo.

Amante può significare un sacco di cose e, Jim Jarmusch, ci mostra uno spezzato di vite insolite, inusuali, in cui il significato di amante è tutt’altro che scontato perché in questo film la vera verità, e ve la dico ancora prima di giungere alla fine del testo, è che Solo gli amanti sopravvivano.

Solo gli amanti sopravvivono. La storia di Adam

Dal Film “Solo gli amanti sopravvivono” di Jim Jarmusch

Adam vive in una casa enorme in uno dei quartieri più brutti di Detroit. Non proprio una passeggiata. 
È un collezionista, un amante del vintage, di quelli che odiano l’elettricità e preferiscono le invenzioni di Tesla, di quelli che collezionano musica e l’ascoltano solo in vinile, di quelli che non hanno uno smartphone o un aggeggio tecnologico di ultima generazione per comunicare con il resto del mondo. 

Adam è un solitario e vive come se appartenesse a un altro mondo, a un’altra generazione. 
Adam è un bohémien e vive aggrappato a nostalgiche ere passate, in cui si coltivano le eccellenze, in cui c’era il predominio del genio umano, un genio puro e originale. 

Adam è oscurità e si aggrappa ogni notte a una vita che non è più sua.
È annoiato. È depresso. È infelice.
Passa le sue giornate scrivendo musica, collezionando chitarre e nascondendosi dal resto del mondo. Un mondo fatto di morti, di zombie, come li chiama lui. 
E lui non ci sta a vivere così. Non ce la fa più. E per questo commissiona a quello che potrebbe sembrare il suo unico amico, Ian, uno strano proiettile di legno. 
Sì, perché non vi ho ancora detto che Adam è un vampiro.

Solo gli amanti sopravvivono. La storia di Eve

Eve vive in una colorata casa a Tangeri. Una di quelle case da sogno che sembrano uscite da Le Mille e una Notte. La sua casa è letteralmente invasa di libri. Ce ne sono tantissimi, in tantissime lingue e formati. È una poliglotta Eve. Legge tantissimo e alla velocità della luce. 
Eve si muove nella vita a passi di danza, con grazia, armonia, leggiadria. 
Eve è una musa piena di vita, di passione, di allegria.
Eve è luce ed è amante della vita.
È moderna, è sveglia, è in gamba. 
Passa le sue giornate discorrendo amabilmente con il vecchio Christopher Marlowe, il drammaturgo inglese autore del Tamerlano e del Faust. 
Sì, perché non vi ho ancora detto che Eve è un vampiro.

Dal Film “Solo gli amanti sopravvivono” di Jim Jarmusch

Solo gli amanti sopravvivono. Adam ed Eve, la storia di un amore

Adam ed Eve si amano da tempo immemore. Si sono sposati numerose volte, vivono l’uno per l’altra ma riescono a farlo anche a distanza. Sempre fin quando Adam non impazzisce ed Eve decide di raggiungerlo dall’altro lato del mondo per scongiurare il peggio, prenotando esclusivamente voli notturni. 
Però si amano. Probabilmente da sempre, visti i nomi biblici. 

Adam ed Eve: l’emblema di quell’amore primordiale che rende eterni.

Eterni perché complementari, eterni perché legati da un filo che corre lungo tutta la storia del mondo e che si intreccia alla vita degli zombie, pardon, mortali, e ne modifica l’essenza.

Poco prima di lasciare Tangeri, Eve sfoglia un libro. È “L’Orlando furioso” dell’Ariosto, scritto in italiano. La sua vista scorre velocissima tra le parole ma si sofferma su un’immagine, un’illustrazione, quella di Adamo ed Eva rappresentata sulla Porta del Paradiso del Battistero di Firenze. La sfiora e il suo pensiero vola altrove. Un po’ come succede per il sonetto 116 di Shakespeare che legge durante il volo verso Detroit.

Non sia mai ch’io ponga impedimenti
all’unione di anime fedeli; Amore non è amore
se muta quando scopre un mutamento
o tende a svanire quando l’altro s’allontana
.
Oh no! Amore è un faro sempre fisso
che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
è la stella-guida di ogni sperduta barca,
il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza.
Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote
dovran cadere sotto la sua curva lama;
Amore non muta in poche ore o settimane,
ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio:
se questo è errore e mi sarà provato,
io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato
.

E Adam è lì ad attenderla. Sempre. 

Ricerca del Sublime nel piacere visivo e musicale costruito da Jim Jarmusch per lo spettatore

E poi non succede assolutamente nulla per un tempo non ben definito. 
Nulla. 
Viviamo il loro amore, la loro strana quotidianità in cui l’unico aspetto che li connota come vampiri, oltre al vivere nella notte, è l’atavica sete di sangue. Ma non un sangue qualsiasi, preso da gente a caso in mezzo alla strada. No, un sangue puro e fresco, sorseggiato in un bel calice o assaporato come ghiacciolo. Sangue “ordinato” e acquistato direttamente in ospedale. Ed ogni goccia bevuta li manda in estasi Jarmusch ci inebria di puro piacere visivo e musicale. L’estasi si percepisce dalle espressioni di Adam, che ha il volto e l’accento inglese di Tom Hiddleston, ed Eve, la stupenda Tilda Swinton, e viene accompagnata dalla musica psichedelica alla cui composizione ha partecipato lo stesso Jarmush.
Un puro piacere anche per lo spettatore.

Dal Film “Solo gli amanti sopravvivono” di Jim Jarmusch

Solo gli amanti sopravvivono: perché non sono i classici vampiri proposti del grande schermo

Adam ed Eve non sono i classici vampiri stereotipati della cultura occidentale.
Jarmusch mette in scena una rappresentazione nuova e inedita di queste figure mitiche di cui, nel corso dei secoli, si è scritto e visto quasi di tutto. 
Sono isolati, soli ed emarginati perché vivono nella costante paura di essere scoperti, eppure riescono a essere brillanti e ironici, di un’ironia caustica, letale, in un costante gioco di parole, di detti e non detti che resta tra di loro e l’occhio vigile dello spettatore.

Almeno fino all’arrivo Ava che scombussola tutto e dona movimento alla trama. 
Ava è la sorella di Eve ed è completamente fuori controllo.
Una tossica psicopatica. La distruttrice. Ma non come immaginereste voi. Non è la classica donna-vampira femme fatale aggressiva predatrice: è semplicemente una ragazzina prepotente e viziata in grado di distruggere tutto.
Motivo per cui i due amanti fanno i bagagli e volano a Tangeri dove, però, sorge un problema. 
Il sangue è corrotto.

Solo gli amanti sopravvivono, la fame di amore

E questo rischia di compromettere tutto, perché in questo caso l’amore non basta. 
È la fame a prevalere.
Fame che li stordisce e li attanaglia e li fa allontanare sempre di più dagli esseri umani che corrompono e distruggono tutto quello che toccano. 
Ma proprio quando tutto sembra finire, proprio quando l’animo immortale dei due amanti è più tormentato, c’è qualcosa che risveglia amore per il genere umano.

Il genio. La bravura. L’eccezionale.

Solo gli amanti sopravvivono è una metafora: gli zombie siamo noi 

Gli zombie siamo davvero noi umani. In un mondo dove tutto si corrompe e si consuma ancora prima di essere interiorizzato, dove ogni rapporto umano sembra essere basato solo sulla convenienza e dove le spirali di autocommiserazione e di autodistruzione coinvolgono tutti e tutto quello che ci circonda, dove niente riesce più a sostenere l’inesorabile scorrere del tempo, solo gli amanti sopravvivono. 
Solo chi ama, sopravvive. 
Solo chi riesce a cogliere altro, oltre l’estrema nullità che ci circonda, riesce a sopravvivere. 
E sono gli amanti del bello, del vero, del puro, del giusto.
Gli amanti dell’amore sotto tutte le sue forme.
Gli amanti della vita. 
Del resto amante, è una forma attiva e prevede, di conseguenza, una certa energia e fame di vita, di sentimenti, di emozioni. 

Perché è troppo facile essere solo degli zombie in un mondo di morti.

Perché la verità é che solo gli amanti sopravvivono.

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