Fotografa pluripremiata, si occupa di attualità e questioni sociali contemporanee. Ha pubblicato i suoi scatti su New York Times, TIME, Der Spiegel. Alla Biennale presenta un progetto decennale che documenta le opportunità e le sfide affrontate da chi è nato dopo l’apartheid, oggi ventenne.
Venticinque anni fa, il Sudafrica ha tenuto le sue prime elezioni inclusive, segnando la fine di decenni di governo della minoranza bianca. Una nuova costituzione ha dato a tutti i sudafricani uguali diritti. Primo presidente nero, Nelson Mandela si è concentrato sulla riconciliazione e sulla speranza per il futuro. Sarebbe stato in mano alla giovane generazione realizzare il suo sogno di una nazione arcobaleno.
Durante il suo lavoro in Sud Africa, Ilvy Njiokiktjien è rimasta incuriosita da questi nati liberi, ovvero i nati dopo la fine dell’apartheid. Li ritrae nel suo stile personale, a volte intimo. “Sulla carta ora c’è l’uguaglianza, ma molti subiscono ancora le conseguenze dell’apartheid”.
Il progetto include anche un libro fotografico che contiene una ricca raccolta delle immagini più toccanti, narrative e suggestive, a cura di Ilvy Njiokiktjien.
** Presentazione della Biennale di Fotografia Femminile del progetto “Born Free” di Ilvy Njiokiktjien.
Come hai capito che la fotocamera è lo strumento di comunicazione tra te ed il mondo che più senti tuo?
Quando avevo 17 anni ero una studentessa in interscambio culturale negli Stati Uniti, nello stato del South Dakota.
Il motivo per cui sono diventata una studentessa in interscambio culturale è perché ero giovane quando mi sono diplomato al liceo nei Paesi Bassi e non sapevo cosa volevo diventare.
In South Dakota ho frequentato un corso di fotografia a scuola e me ne sono innamorato subito.
Prima di questa lezione non mi rendevo nemmeno conto che la fotografia fosse un linguaggio così potente.
Ma quando ho iniziato a capire il linguaggio fotografico, ho capito: questa è la mia lingua, quella che voglio imparare a parlare. Mi è sembrato naturale e ha avuto un senso, e soprattutto mi ha reso felice.
Sperimenti altre forme d’arte oltre la fotografia? Se sì, c’è una contaminazione e le fondi tra loro in qualche modo?
Amo la poesia e il mio lavoro include la scrittura, ma, per essere onesta, potrebbe essere più poetico.
Il fotogiornalismo riguarda molto i fatti, la realtà e sento che la poesia non ha molto spazio lì, ma mi piacerebbe se potessi includerla di più.
Come gestisci l’equilibrio tra la parte creativa e la parte commerciale per promuovere il tuo lavoro?
Ho la fortuna di far parte dell’agenzia VII Photo e inoltre collaboro con la mia adorabile responsabile dello studio Annemarie. VII e Annemarie si assicurano che, oltre ad essere creativi, ci prendiamo cura anche della parte commerciale.
Come hai ideato e costruito il progetto “Born Free”, che presenti alla Biennale di Fotografia Femminile e cosa significa per te?
Questo progetto è iniziato molto tempo fa, nel 2007.
Ho lavorato come stagista in Sud Africa e ho capito che i giovani avevano molto da raccontare. Ad esempio, erano sempre quelli che camminavano nelle prime file in una manifestazione.
Ho iniziato a fotografare questi giovani, e ho continuato per 12 anni.
Quali Artisti e Opere che hanno formato il tuo punto di vista (fotografi o non) segnaleresti ai lettori del Sublimista?
Mi ispiro al lavoro di Alex Webb, amo gli strati ei colori.
Il mio lavoro non assomiglia al suo, ma ammiro e ho sempre ammirato molto quello che fa.
Siamo convinti che far conoscere il Sublime, attraverso personaggi, opere d’arte ed iniziative culturali, sia d’aiuto per la crescita delle persone e del mondo in cui viviamo. Per questo è nata la nostra Rivista.
Per te cos’è il Sublime?
Sublime per me è il mio lavoro, è avere la fiducia delle persone per raccontare le loro storie.
Questo, in combinazione con la mia vita personale, dove sublime per me è vivere una vita con cognizione di causa, godendola con le persone intorno a me.
NOTA DI REDAZIONE:
La serie fotografica “Born Free” di Ilvy Njiokiktjien sarà visibile alla Biennale di Fotografia Femminile, che inaugurerà la prossima edizione a Mantova il 4 Marzo 2022.
Il programma delle mostre e degli eventi è visibile qui: https://www.bffmantova.com/programma/