Alba Cappellieri: designer emergenti, emozionate!

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Alba Cappellieri: designer emergenti, emozionate!

Architetto, Docente dei corsi di Jewellery and Accessory Design al Politecnico di Milano, Direttrice del Museo del Gioiello di Vicenza, è stata presidente della Women Jewellery Association Italy. Curatrice di mostre prestigiose a Palazzo Reale e alla Triennale, dove l’abbiamo incontrata per chiederle suggerimenti ai giovani talenti.

Alba Cappellieri alla sua mostra Brilliant sul gioielloTriennale di Milano
© Manuela Masciadri – Alba Cappellieri alla sua mostra Brilliant, Triennale di Milano

Il motto di Alba Cappellieri è Festìna Lente, un’espressione latina (nella forma greca: σπεῦδε βραδέως) che fa coesistere due concetti antitetici ma complementari: velocità e lentezza. Letteralmente: Affrettati, lentamente. Fuori lettere: Agisci, ma con cautela.
È una frase attribuita dallo storico Svetonio all’imperatore Augusto, che racconta un modo di essere, di vivere e di fare, caratterizzato dall’intraprendenza proiettata all’azione e alla creazione di opportunità, seppur con la cura e la prudenza necessari per riflettere e precedere nel propio percorso con intelligenza.

Alba, grazie di averci permesso di visitare in anteprima questa mostra che hai curato. L’allestimento classico ma contemporaneo che hai pensato è elegante e surreale. Il gioco di vetri e luci crea un’atmosfera onirica e suggestiva per questi gioielli unici. Sentiamo i giornalisti fremere al di là dei cordoni.. Cosa scopriranno?
“Brilliant! – I futuri del gioiello italiano” è una selezione di oltre 50 gioielli italiani, opera sia di maestri iconici che di giovani promesse. Sono presenti creazioni di artigiani storici così come di maison orafe: uno splendido punto d’incontro tra alta capacità manifatturiera e efficiente produzione industriale. Il risultato è un connubio di arte, moda, design e nuove tecnologie.
La cornice della Triennale di Milano è un contesto perfetto e la settimana del Salone del Mobile il momento ideale.

Brilliant! – I futuri del gioiello italiano di Alba Cappellieri
© Manuela Masciadri – Brilliant! – I futuri del gioiello italiano

I trend di moda: quanto sono importanti? Una volta un gioiello era “per sempre”.
Non esiste un’unica definizione del gioiello, ne’ tantomeno un gioiello universale. Il gioiello prezioso, quello per sempre, è radicalmente diverso dal gioiello accessorio che, al contrario, segue le stagioni della moda. Credo che questa dicotomia e questo pluralismo di valori e di contesti sia una ricchezza e un valore di per sé. I trend aiutano i progettisti come ispirazione e suggestione, ma devono poi essere personalizzati in base ai contesti e non seguiti pedissequamente. 

Per un designer emergente il talento è sufficiente per farsi conoscere? 
Un designer oggi deve avere competenze creative, produttive e tecnologiche. La sola fantasia non basta più ed è essenziale che il progettista comprenda e conosca il contesto nel quale il suo progetto va a collocarsi, la filosofia aziendale, le tecniche produttive e i materiali, le logiche distributive e comunicative. Deve, in sintesi, conoscere l’intero ciclo di vita del prodotto, controllarlo per poterlo innovare.
In un’epoca di materialismo sfrenato quale è la nostra non abbiamo bisogno di altri oggetti e si comprano solo quegli oggetti capaci di raccontare delle storie e di suscitare delle emozioni. Pertanto il designer deve riuscire nell’impresa di conferire al suo progetto valori immateriali che esulino dalla preziosità dei materiali. Mi piace pensare alla figura del designer come di un Giano bifronte che tiene insieme passato e futuro ma anche tradizione e nuove tecnologie.
Il designer non è un inventore o uno scienziato, non deve creare ex-novo, ma mixare elementi gia noti ma senza alcuna relazione.
Il progetto delle relazioni oggi è una delle sfide più interessanti per un progettista. 

Le fiere di settore sono ancora una valida vetrina per un designer indipendente? 
La distribuzione è il vero problema per un progettista oggi, soprattutto nell’ambito del gioiello e dell’accessorio. Le fiere che garantiscono la reale presenza di buyer qualificati sono pochissime e per i designer emergenti o indipendenti è molto difficile intercettare il mercato. Confido molto nei nuovi processi di open source anche se è ancora presto per vederne gli esiti. 

Dettagli della mostra Brilliant alla Triennale di Milano
© Manuela Masciadri – dettagli della mostra Brilliant, Triennale di Milano

Esistono altri, nuovi, modi di approcciare il mercato in questa era più digitale?
Credo fortissimamente che il futuro si costruirà sulle relazioni digitali che determineranno nuovi processi creativi e produttivi. Per la prima volta le vere innovazioni non riguarderanno i prodotti ma i processi. 
Gia oggi le nuove tecnologie, soprattutto quelle additive, permettono al progettista di arrivare direttamente al consumatore attraverso la rete. È una rivoluzione copernicana che avvicinerà finalmente le mani alle macchine e l’artigianato alle tecnologie ma affinché ciò avvenga è fondamentale conoscere le tecnologie, il gioiello sarà trasformato dall’approccio do it yourself dei makers, gli artigiani digitali che con le nuove tecnologie della manifattura desktop possono trasformarsi da creatori a imprenditori e gestire direttamente  tutto il processo produttivo in rete con evidenti benefici in termini di tempi e di costi.
Basti pensare che i progetti saranno digitali, creati ad hoc con software di modellazione 3d o acquistabili da una vasta libreria online, poi messi in produzione da macchine robotizzate che grazie a server esterni permettono il risparmio di oltre il 90% dei costi di attrezzaggio.
La distribuzione avverrà attraverso ecommerce diretto o  indiretto attraverso siti come Shapeways, Amazon, Etsy, con i clienti che arrivano direttamente da Google e non attraverso gli agenti.
Tale innovazione di processo trasformerà tanto gli artigiani digitali quanto le aziende.   

Credi si possano incentivare i buyer ad acquistare più creazioni interessanti e di ricerca, portando il mercato attuale a scelte non convenzionali e più di nicchia?
Credo ci siano due modi; quello tradizionale della fisicità del prodotto da mostrare e in questo caso è fondamentale trovare gli interlocutori giusti per il proprio mercato siano essi enti fieristici o concept store, dall’altro incentivare la presenza in rete, costruendo alleanze con i blog seri e con i grandi portali di ecommerce della moda. 

In una tua dichiarazione hai espresso un augurio ai tuoi studenti, quello di non mollare mai. Hai avuto dei momenti, nella tua vita, nei quali invece avresti voluto farlo? Come li hai superati?
Li ho avuti e ne ho tuttora e, con il senno di poi, sono felice di aver avuto dei momenti negativi perché mi hanno permesso di cambiare pelle, cambiare vita, crescere e mettermi alla prova. Il mio obiettivo come persona è crescere e le difficoltà sono un forte incentivo alla crescita. Il mio motto è il rinascimentale festìna lente, piano ma inesorabilmente. 

Quando hai compiuto 50 anni, hai dichiarato:”Non tornerei mai ai 20 per tutto l’oro del mondo, e rinuncio volentieri allo splendore del corpo a favore della consapevolezza di essere e voler essere quella che sono”. 
Mi considero una donna molto fortunata perché mi sono costruita la vita che volevo e della gioventù non ho alcun rimpianto, se non quello della tonicità muscolare. La consapevolezza è una lunga conquista ma ai miei studenti dico sempre di combattere per quello che li rende felici e di non rinunciare al proprio talento. 

Alba Cappellieri alla mostra Brilliant
© Manuela Masciadri – Alba Cappellieri inaugura la mostra Brilliant, alla Triennale di Milano

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