Rendere eccezionali oggetti comuni: l’arte del Maestro del Design più ironico, che ha fatto della curiosità la sua forza creativa.
Il mestiere del Designer
Castiglioni è il padre degli oggetti dell’uso quotidiano, li raccoglieva in tutto il mondo, per studiarli, utilizzarli e trasformarli in qualcos’altro.
“L’esperienza non da certezza ne sicurezza, ma anzi aumenta la possibilità di errore. Direi che è meglio ricominciare ogni volta da capo con umiltà perché l’esperienza non rischi di tramutarsi in furbizia”
Gli occhi di Castiglioni erano come un otturatore di una macchina fotografica, meccanismo che apre o chiude il passaggio circolare formato dal diaframma, attraverso il quale entra la luce nella macchina fotografica, allo stesso modo i suoi occhi catturavano e poi realizzavano.
Li chiamava “CAPOLAVORI ANONIMI”.
È proprio sulla luce, sull’illuminazione che trovò la sua naturale strada.
Il suo oggetto più famoso “Lampadina” una bobina di pellicola vuota riutilizzata come base per una lampada da tavolo,
divenne l’icona del DESIGN.

La sua logica era ridurre al minimo le componenti
togliere, mai aggiungere.
Il suo genio è dovuto al fatto di essere un eterno bambino, ironico e circondato dai giochi. Lui stesso raccontava, che i giochi sono stati la sua grande ispirazione, comprava i giochi per i suoi figli e poi li teneva per se e spesso li utilizzava anche come mezzo per spiegare dei concetti ai suoi studenti all’Università.

“Bisogna osservare gli atteggiamenti ovvi e scontati
per scoprire che si può fare altro”
Le sue creazioni si definiscono “ESSENZIALI” esempio assoluto è la lampada “ARCO”

Semplice e lineare, serviva per illuminare a “sospensione” senza avere un vincolo di illuminazione a sospensione e soprattutto agile per spostarla. Dotata di un foro sul marmo alla base, con qualsiasi oggetto casalingo (bastone, manico di scopa) facilmente spostabile in qualsiasi angolo e zona della casa.

Padre e inventore dell’oggetto di cui andava più fiero “L’interruttore Rompitratta VLM del 1968” affermava:
“Con questa invenzione sono entrato nelle case di tutti”

Geniale! Ha rivoluzionato il mondo del design d’autore dell’elettricista e delle case di tutto il mondo. Prodotto solo in due colori il Bianco e il Nero attribuendo così valore di eleganza e minimalismo rendendolo adattabile ad ogni contesto.

Amava gli oggetti utili, e li amava per aver resto semplice la vita delle persone, gli oggetti devono fare compagnia, gli oggetti vivono con noi nel nostro quotidiano.
“Un buon progetto non nasce dall’ambizione di lasciare un segno, il segno del designer, ma la volontà di instaurare uno scambio anche piccolo con l’ignoto personaggio che userà l’oggetto progettato”

Questo, come sempre non è un giudizio né un analisi accurata per i professionisti del settore ma una celebrazione e condivisione di un’icona per tutti noi, che più o meno inconsapevolmente, utilizziamo o siamo a contatto con degli oggetti nel nostro quotidiano, dandoli forse per scontati, ma facendo una riflessione forse ci rendiamo conto di quanto davvero abbiano semplificato le nostre vite.
Credo profondamente che come la moda e l’architettura anche il design, sono collegati dallo stesso filo conduttore; le idee, il genio e la perseveranza di credere sempre nei propri sogni e nei propri progetti.
Questo era l’obbiettivo principale di Achille Castiglioni, fare in modo che ogni oggetto diventasse “veramente” della persona che ne usufruiva, che ci si potesse rispecchiare e non per ordine d’importanza, che l’oggetto fosse davvero utile per lui.
Il Design lo facciamo noi, arredando le nostre case con gli oggetti che ci rispecchiano, che vivono insieme a noi la quotidianità.
Il designer sei tu, che rivesti il tuo Habitat con gli oggetti tuoi, i tuoi oggetti parlano di te, chi entra nel tuo habitat anche attraverso ciò che ti circonda capisce chi sei.
Il designer è ognuno di noi.