Mi rivolgo ai sognatori, agli empatici, ai sensibili, agli entusiasti, ai curiosi. Mi rivolgo a chi crede che estetica e cultura debbano fare l’amore tra di loro per dare significato alla bellezza.
Mi rivolgo a chi si versa un bicchiere di vino rosso per godere di una serata con la tv spenta, la sensazione delle pagine di carta di un libro tra le dita, la Carta d’Eritrea che brucia e Billie Holiday in sottofondo; nutrendo così in modo Sublime i propri 5 sensi.
Mi rivolgo a chi la tv nella sua casa non la vuole.
Mi rivolgo a chi ancora si ubriaca di bollicine e balla con * propri* compagn* fino all’alba nonostante – ma anzi per – gli anni trascorsi insieme.
Perché non è vero che la passione dopo un pò svanisce; se ce ne si prende cura.
Mi rivolgo a chi gode del proprio corpo senza senso di colpa e senza etichette, a chi si commuove davanti ad un tramonto e a chi osserva minuti interi un quadro cercando di percepire il segreto della sua forza. “ Chissà cosa pensava l’artista mentre la dipingeva? Com’era la sua vita?”.
Mi rivolgo a chi sa ridere fino alle lacrime con gli amici veri, a chi salva un gatto dal bordo della strada e raccoglie un rifiuto dalla spiaggia.
Mi rivolgo a chi fa le cose per il gusto di farle e a chi supporta gli altri in modo disinteressato e senza invidia.
Mi rivolgo a chi ama le finestre senza tende, perché può osservare una coppia di anziani che si abbraccia, una ragazza che ride da sola o un uomo che guarda la luna con occhi assorti, sentendosi felice per loro.
Mi rivolgo a chi lascia andare le persone che lo opprimono e che si alza ogni mattina con il coraggio di portare avanti i propri sogni nonostante le difficoltà.
E mi rivolgo anche a chi queste cose le vorrebbe sentire, ma per qualche motivo non ci riesce.
Sono qui per indicarti la strada, per suggerirti come imparare a ricercare ed apprezzare il Sublime in tutte le cose.
Per sussurrarti che una vita così ricca è più bella (e più facile) di una vita fatta di obblighi e repressioni.
E che ne vale la pena.
Vuoi essere un Sublimista? Benvenuto.
Ad Maiora,
il Sublimista