MONTMARTRE. PARIGI.
“Ogni artista intinge il pennello nella propria anima e dipinge la sua stessa natura nei suoi quadri”. (Henry Ward Beecher )
I suoi dipinti sono liquidi come i suoi occhi; tremanti come le sue mani, come una candela davanti ad una finestra buia; vissuti come il suo volto. Le sue rughe disegnano le ripide strade di Montmartre e la notte rossa di Pigalle. Il suo sguardo sulla sua Parigi.
Mi avvicino al suo cavalletto, silenzioso tra la folla di venditori. Non riesco a guardarlo: ho timore di invadere il muro invisibile che ha creato intorno a lui. Lo sento nella pancia.
“Questo quadro è bellissimo“. “E allora compralo“. Nessun sorriso compiacente, nessuna storia ammaliatrice. Cerco una scusa, un’istintiva negazione, una via di fuga, una risposta a quegli occhi non interessati a mantenere lo sguardo su una sconosciuta. Poi, in un momento, le mie difese crollano davanti alla verità: le scelte sono semplici.
E mentre soffocavo nella macchinosità dei miei pensieri sul perché non riuscissi a raccontare il fascino, la poesia e la sensualità di Parigi in un solo giorno, ho appoggiato, rassegnata e frustrata, la mia fotocamera ed iniziato a farmi trasportare dalla vita, senza più aspettative.
“Lo compro“. Un lampo di luce accende i suoi occhi liquidi, che ora appaiono più grandi, meno induriti dalla vita. Prepara con cura l’opera che ho scelto, perché possa lasciarla al suo viaggio nel mondo, creandole una protezione con cartone, chiodi, martello e amore.
Gli chiedo se posso scattare una Polaroid. Si alza dalla sua postura stanca e ricurva, che si trasforma in riservato orgoglio. Ora il suo sguardo è fiero, con una mano accarezza le sue opere, la sua famiglia, per abbracciarla e proteggerla da sguardi giudicanti sul suo colbacco di pelo e sulla sua giacca spruzzata di colori. “La vie en rose” suona. Il Sublimista ha appena comprato il suo primo dipinto e ne ha sentito la magia.
Questa Polaroid ci ricorda che il nostro destino ci tiene al sicuro e ci riporta sempre verso la nostra strada, ma solo nel momento in cui ci fidiamo di lui.